Nozze

di Gianluca Virgilio

Iam illic repositorium cum placentis aliquot erat positum,

quod medium Priapus a pistore factus tenebat…

Vi era già posto un trofeo da tavola pieno di

torte in mezzo a cui si ergeva un gran Priapo…

Petronio, Satyricon 60.

Vieni a lamentarti con me perché si deve sposare tuo figlio e non hai i soldi per il matrimonio? Dici che devi fare un mutuo? Come ti capisco! Fra qualche anno toccherà anche a me, che per fortuna ho figlie ancora piuttosto giovani. Però sappi che un mutuo io non lo faccio, perché non ho intenzione di far debiti per dar da mangiare a parenti e amici, che poi, finita la festa, chi s’è visto s’è visto… Ma come, mi dici, non dovrei pagare il matrimonio a mio figlio, per una volta che si sposa? Obietto: che si sposi una sola volta, è dubbio, ma ammettiamo che sia come dici, pagaglielo pure questo matrimonio, ma senza far abbuffare la gente e soprattutto senza buttar via i soldi. Che ne sai, mi risponde, ho visitato molti ristoranti per avere dei preventivi e… non ti dico… i ristoratori hanno fatto a gara nel propormi l’angolo delle mozzarelle prodotte  sul momento da un prestigiatore vestito di bianco, la cascata di prosciutto, la fontana di salumi e quella di formaggi, l’angolo dei frutti di mare con tanto di pescatore che apre le ostriche su una piccola paranza,  e poi gli antipasti e i primi e i secondi e i dolci, metri di tavole imbandite con dolci d’ogni tipo. E vini e spumanti…; lasciate fare a noi, mi hanno detto, ché non vi troverete scontenti: vi prepareremo una torta nuziale a cinque piani, che non dimenticherete… E mentre il ristoratore mi parlava, pensavo: sì, sicuro che non dimenticherò nulla, ma tutto questo chi lo paga?

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