Quella luce di Caravaggio che rappresenta il mistero

di Antonio  Errico



Michelangelo Merisi da Caravaggio, Incredulità di san Tommaso, 1600-1601, olio su tela, 107×146 cm, Bildergalerie, Potsdam.

A quel miracolo lui no, non ci credeva. A quell’evento inverosimile, assoluto, a quell’apparizione d’uomo morto e resuscitato,   non ci poteva credere. 

Quando Gesù apparve ai discepoli, Didimo non c’era. Del prodigio gli riferirono gli altri undici. Gli dissero che avevano visto il Signore. Ma lui rispose che se non avesse visto il segno dei chiodi nelle sue mani, se non avesse messo il dito nelle ferite dei chiodi, nel suo costato squarciato, non ci poteva credere.

Passarono otto giorni. I discepoli erano di nuovo in casa con  le porte serrate.  Didimo, Tommaso, stavolta era con loro. Allora venne Gesù un’altra volta. Disse: pace a voi; poi rivolgendosi a Tommaso disse ecco, metti il dito nelle ferite, metti la mano nel costato. Adesso puoi credere. Altri hanno creduto senza vedere.

Così racconta Giovanni nel suo Vangelo.

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