Gatti

di Giovanni Bernardini

 

 

A Gianluca Virgilio

in omaggio

ai suoi cari gatti

 

 

 

 

Diventerà cedro

Fu un venerdì 17 ottobre che ci morì la gatta.

Era vissuta quattordici anni con noi.

Da tempo quasi cieca girava su se stessa

come ad acchiapparsi la coda.

La notte prima, vedendola a lungo soffrire,

l’avevi pregata piangendo che s’affrettasse

poiché in lei pativi tutto il male della vita.

La seppellimmo sotto un cedro del Libano

mezz’ora dopo dell’eclisse quando ormai dolce e chiara

la luna rendeva la notte d’ottobre.

Adesso la nostra Cucci diventerà cedro,

rosa magari ed erba del nostro giardino.

(da Nell’imminente inverno, Lacaita, 1995)

 

I gatti

Dalla pergola ai candidi rosai

i gatti intonano lamentose serenate.

Poi sui tetti i loro passi di felpa

e improvvise le zuffe amorose.

I desideri risuscitano

della remota adolescenza.

(da Nel mistero del Tempo, Manni, 2005)

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