Malthus e Darwin nell’epoca dei millennials e dei perennials

di Ferdinando Boero

Il 12 Febbraio 1809 nacque il pensatore che ha cambiato in modo radicale la nostra visione del mondo: Charles Robert Darwin. Ad ispirarlo in modo profondo fu un altro grande pensatore, nato il 13 febbraio 1766: Thomas Malthus, un economista. Pare che febbraio sia un mese particolare: sono di febbraio anche Galileo Galilei (15 febbraio 1564) e Copernico (19 febbraio 1473). Gli anniversari ci servono per mantenere la memoria di eventi e persone che hanno ancora molto da dire. Vale la pena ricordare Malthus, in questi giorni, visto che tutti si lamentano della interruzione della crescita demografica nel nostro paese. Non facciamo più figli! In effetti non è proprio così: ne facciamo meno rispetto a prima. Siamo un paese di vecchi: e già, visto che il sistema sanitario funziona molto bene, viviamo a lungo. Tanto che si è coniata una nuova parola: ad affiancare i millennials (i nati nel nuovo millennio) ci sono i perennials (quelli che non muoiono mai…). Siamo sessanta milioni: quanti milioni di persone può sostenere l’Italia? Cento milioni? Duecento? Un numero infinito di persone? Malthus insegna che il numero di individui di una popolazione non può crescere all’infinito. E Darwin spiega che la competizione per risorse limitate necessariamente porta alla interruzione di crescite troppo prorompenti. 

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