Le eco-scienze a lezione dalla natura

di Ferdinando Boero

I due capitali

Le leggi dell’economia attuale hanno un unico obiettivo: la crescita. Se la crescita degli indici economici cessa, allora gli economisti sono allarmati a causa della stagnazione, se la tendenza viene invertita e gli indici diminuiscono, allora c’è la tragedia della recessione: la crescita del capitale economico è l’unica aspettativa di un’economia presumibilmente sana. Il movimento ecologista ha proposto un’altra visione, basata sui risultati di un’altra eco-scienza: l’ecologia. L’eco-nomia si occupa del capitale economico, mentre l’eco-logia si occupa del capitale naturale. Le due eco-scienze hanno avuto sviluppi paralleli, con scarse intersezioni, anche se fu Malthus, un economista, ad ispirare il primo ecologo teorico, Charles Darwin, che usò il termine “economia della natura” per etichettare ciò che Haeckel in seguito chiamò “ecologia”.

Ancora oggi, la visione economica che richiede una crescita continua del capitale economico prevale indiscussa, senza preoccuparsi delle conseguenze della propria crescita sul capitale naturale. I paradigmi dell’economia dominano il modo in cui gestiamo la nostra vita. Gli ecologi, seguendo le teorie di Malthus, Darwin e Marx, predicono tutti che una crescita infinita è impossibile nei sistemi finiti, ed avvertono dell’esistenza di limiti alla crescita, ma invano.

Gli studi economici ignorano la natura per semplice ignoranza: l’ecologia non viene insegnata nei corsi di economia ed è considerata una disciplina che affronta problemi che non influenzano i sistemi economici.

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