Scritti ecologici. Anno 2015

di Ferdinando Boero

Cultura senza scienza

[“Nuovo Quotidiano di Puglia” del 10 gennaio 2015]

Finalmente un ricercatore, anzi: una ricercatrice, viene intervistato come una star. E il giorno dell’Epifania Lilli Gruber intervista Fabiola Gianotti, primo direttore donna del CERN di Ginevra, il centro internazionale dove si cercano le particelle elementari, per scoprire i segreti più intimi della struttura della materia. Assieme a Lilli c’è anche Beppe Severgnini. I due interrogano la prof. Gianotti, sia su questioni personali sia su questioni tecniche. E poi arrivano al bosone di Higgs. E le chiedono di spiegare in un minuto di che si tratta. Lei dice che il bosone è importantissimo perché dà massa alle altre particelle, e riesce a dirlo in un minuto. I due intervistatori sono contenti: che brava! c’è riuscita in un minuto! Il tempo è quello richiesto ma, chiedo io, davvero si è capito? Non sentitevi stupidi: non si è capito. Perché, per esempio, verrebbe da chiedere: ma dove l’ha presa, il bosone, la massa che trasferisce alle altre particelle? Questo non è stato spiegato. Probabilmente la risposta esiste, ma è ovviamente troppo tecnica per poter essere spiegata in un minuto a chi sa poco (o niente) di fisica. Chiedere di spiegare la struttura della materia in un minuto mostra, scusatemi, scarso rispetto per la scienza. Sarebbe come chiedere ad un filosofo: mi spieghi in un minuto la filosofia di Kant. Far finta di aver capito, poi, mostra di non avere le basi culturali per apprezzare quello che la scienza offre. Chiedono a Gianotti se sia credente, e lei dice che sì, crede. Grande soddisfazione. Poi spiega che scienza e religione sono nettamente separate. Severgnini è molto contento e ricorda come, negli Stati Uniti, ci siano dei fondamentalisti che negano cose anche molto semplici, come l’evoluzione biologica. Ha ragione, negano l’evoluzione. Ma, caso strano, l’evoluzione riguarda la cosa più complessa dell’universo conosciuto: la materia vivente, organizzata in specie differenti. Gianotti dice una cosa importantissima: il CERN lavora per la pace.

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