Tra vergogna e onore: le prostitute di guerra

di Paolo Vincenti

“Vecchio professore cosa vai cercando
in quel portone
forse quella che sola ti può dare
una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo
pubblica moglie
quella che di notte stabilisce il prezzo
alle tue voglie”

(Fabrizio De André – “Città vecchia”)

Abstract. The essay focuses on the experience of war prostitutes during the First World War, describing the figure of the harlot in the broad regulatory framework developed by the war government. In fact, in 1915, brothels were introduced by law and, by contrastive analogy with the “Soldier’s Houses”, they were defined “Soldier’s Casini” (a pun about the assonance between the two Italian words “casa” [house] and “casino” [brothel]), and their operation was regulated with a series of instructions. From the mists of the past a very interesting although anonymous figure of Salento prostitute emerges, coming from Ruffano.

     Riassunto. Il saggio focalizza l’attenzione sull’esperienza delle prostitute di guerra durante il primo conflitto mondiale, inquadrando la figura della meretrice nell’ampio quadro normativo elaborato dal governo di guerra.  Infatti, nel 1915, vennero istituiti per legge i postriboli, definiti, per analogia contrastiva con le “Case del Soldato”, “Casini del soldato”, e venne regolamentato con una serie di circolari il loro funzionamento. Dalle nebbie del passato emerge una figura di prostituta salentina, proveniente da Ruffano, molto interessante per quanto anonima.

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