Saggi e testimonianze per Nicola G. De Donno

di Paolo Vincenti

Il volume fa parte della collana Contemporanea, diretta da Antonio Lucio Giannone, curatore del libro, che raccoglie gli Atti della Giornata di Studi dal titolo La poesia dialettale di Nicola G. De Donno, celebrata a Maglie presso il Museo Civico L’Alca e il Liceo Classico Capece, il 18 aprile 2015. Si tratta di un approfondimento su una delle personalità più illustri che abbia prodotto la nostra cultura salentina e uno dei più apprezzati poeti dialettali del Novecento, appunto Nicola De Donno (1920-2004), del quale nel volume viene tracciato un esauriente profilo bio-bibliografico, attraverso una serie di saggi ottimamente prodotti. Dopo la Prefazione di Antonio Lucio Giannone, trovano spazio i Saluti di Antonio Fitto, all’epoca Sindaco di Maglie, dell’allora Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, di Antonio Del Vino, Presidente del CUIS, e di Gabriella Margiotta, Dirigente scolastico del Liceo classico statale “F. Capece” di Maglie. Seguono quindi gli interventi di studio nell’ordine in cui si sono svolti nella giornata del Convegno. Nel saggio La ‘parabola’ di De Donno: una lettura sinottica, Giovanni Tesio delinea una definizione di poesia ‘neodialettale’, intendendola, da un lato, come una endofasia, ovvero come “un linguaggio altro’” meno ritmico e più realistico, e, dall’altro, come poesia rivolta ad un pubblico similare a quello che fruisce della poesia in lingua nazionale, e ciò per la capacità evocativa, “mobile, plurima, pluridirezionata” presente al suo interno. Tesio non vede distinzioni valoriali tra lingua nazionale e lingua dialettale. Quello che caratterizzava lo stile poetico di De Donno era, a suo giudizio, l’interrogare il reale con un fare filosofico, per ritrovare attraverso la poesia parziali verità mai complete. Il poeta De Donno transitò, inoltre, da una poesia, negli anni ‘50-’60, rivolta alla descrizione della sua comunità in termini di scontentezza, rifiuto ed indignazione, dunque con un più avvertito rigore civile, ad una poesia, negli anni ‘70, “da Spoon River”, sia con una maggiore consapevolezza della metrica poetica, sia con un più ponderato percorso di ricerca stilistica in forma dialettale. Approdò infine, negli anni ‘80-’90, ad una poesia particolareggiata di verità esistenziali, filosofiche, accostandosi a derive pessimistiche e nichilistiche.

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