Manco p’a capa 112. Luci e ombre del Governo Meloni

di Ferdinando Boero

Credo molto nella democrazia e nell’alternanza al governo. Non mi è mai piaciuto il “centro” davanti alla sinistra e alla destra: finalmente abbiamo un governo di destra, senza centro. E lo guida una donna, una cosa che la sinistra non è mai stata in grado di esprimere. Penso sia un bene per la democrazia, e anche per la sinistra che, forse, imparerà a compattarsi, come sa fare benissimo la destra.
Non credo che questo governo di destra sia la “fine della storia” e che ci porterà a chissà quali disastri. Un governo analogo lo ha già fatto e l’Unione Europea lo ha fermato, mandandoci Mario Monti. Ci sono luci ed ombre, già a partire dai nomi dei ministeri. Una luce è il Ministero del Mare, a cui è stato aggiunto il Meridione. Le politiche nazionali riguardo al mare sono frammentate in una miriade di competenze distribuite in quasi tutti i ministeri e non esiste un coordinamento. Sarà la volta buona? Me lo auguro. Intanto ci hanno pensato e non posso che concordare.
Torna l’Ambiente. Benisssimo. La Transizione Ecologica diventa Transizione Energetica. Malissimo. I fondi del PNRR, in gran parte, devono attuare la Transizione Ecologica, di cui la Transizione Energetica è solo un capitolo. Non mi sorprende che Roberto Cingolani sia stato chiamato come consulente, visto che per lui la Transizione Ecologica coincide con la Transizione Energetica. Una mancanza di cultura ecologica totale.

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