Le vere cause dell’inflazione

di Guglielmo Forges Davanzati

IGNAZIO VISCO

Nelle sue “considerazioni finali”, il Governatore della Banca d’Italia Visco si è detto preoccupato per un ritorno dell’inflazione trainata dalla spirale prezzi-salari. Si tratta di un dispositivo all’opera negli anni Settanta, in base al quale, a seguito degli shock petroliferi, e in presenza di un meccanismo automatico di indicizzazione, l’aumento dei prezzi veniva traslato sui salari nominali, generando inflazione (con picchi superiori al 20%). Quel meccanismo di indicizzazione, la scala mobile, aveva due obiettivi: tenere alta la domanda e ridurre la dispersione del reddito, per proteggere i lavoratori meno abbienti.

Vi sono due ragioni sostanziali per le quali il timore di Visco è del tutto infondato:

  1. La gran parte dei contratti di lavoro o è scaduta o è stata rinnovata prima del ritorno dell’inflazione. Quasi nessuno di questi contratti, peraltro, prevede l’imposizione di incrementi retributivi qualora l’inflazione effettiva superi quella prevista al rinnovo. Più in particolare, il CNEL rileva che sono scaduti i contratti per oltre 7milioni e 700mila lavoratori, pari al 62% del totale. In più, sono molto diffusi i cosiddetti contratti pirata, sottoscritti da organizzazioni non rappresentative e che consentono alle imprese di competere al ribasso delle retribuzioni;
  2. L’Italia è l’unico Paese europeo nel quale i salari reali sono diminuiti dal 1990: -2.9% a fronte del +33% della Germania, del 31% della Francia e del +6% della Spagna.  Stando ai dati diffusi dalla Fondazione Di Vittorio, prima della pandemia circa 5 milioni di lavoratori avevano un salario medio effettivo inferiore ai 10mila euro annui, facendo registrare 3 milioni di precari, 2.7 milioni di part-time involontari e 2.3 milioni di disoccupati ufficiali. L’Italia è l’unico Paese in Europa, insieme a quelli scandinavi e all’Austria, a non avere un salario minimo legale. Non a caso, l’ISTAT trova che la dinamica del Pil italiano, negli anni più recenti, non è stata influenzata dalla crescita dei consumi, quasi sempre al palo.
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