L’invito

di Antonio Prete

I nervi sono trame della lingua,

le ossa sanno il disfacimento, dice,

le pulsazioni graffiano le arterie.

È il tuo corpo l’alfabeto che scrive

il mondo, afferma, e dunque lascia pure

virar tutti i colori verso il neutro,

lascia morir l’idillio d’asfissia,

il tuo cielo, le tue montagne siano

le mute anatomie, e ascolta solo

la musica del sangue nelle vene.

.

È  suadente la voce, eppure penso

a nomi e volti che affollano strade,

corpi tra corpi, sbalzati un istante

sopra la pietra preziosa del tempo,

indecifrate lettere, profili

leggeri più del vento, dolorose

figure, moltitudine in cui il riso

lampeggia a volte oppur l’incantamento,

moltitudine da sempre in cammino

per balze e sabbie al lume delle stelle.

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