Strano virus il pensiero

di Paolo Vincenti

Una poesia molto particolare e varia per intensità, forma e contenuto, in questo libro di Lidia Sella, Strano virus il pensiero (Milano, La vita felice, 2017), con Riflessioni di Antonio Prete e Postfazione di Giulio Giorello.  Sospesa fra scienza e filosofia, si caratterizza come aforismatica. Travalica la metrica, il più delle volte si tratta di versi liberi, e lo stile, da quello sperimentale alla prosa lirica, o pensiero poetante, per dirla con Leopardi. Si potrebbe definire un prosimetro, come ha scritto Antonio Prete, ossia un mix di prosa e versi, un genere molto antico, di contenuto filosofico morale, di cui un classico esempio è La Vita Nuova di Dante o anche la Comedia delle Ninfe fiorentine o Ninfale d’Ameto di Boccaccio. Un poemetto, dunque, diviso in sezioni, i cui titoli sono indicativi di temi contrapposti: materia-energia, buio-luce, suono-silenzio, spazio- tempo, ecc. Si possono trovare, queste poesie, molto vicine ai testi di Sgalambro-Battiato, ed è probabile che questi siano stati anche una fonte di ispirazione, forse inconsapevole, per la stessa autrice.

La poetessa milanese, giornalista e scrittrice, ha collaborato con diversi giornali e riviste. Prima di questo libro, ha pubblicato Amore come (Sonzogno,1999) e La Roulette dell’Amore (Bur,2000), inoltre La figlia di Ar. Appunti interiori (La vita felice, 2011) ed Eros, il dio lontano. Visioni sull’Amore in Occidente (La vita felice, 2012). Questi ultimi libri si sono aggiudicati vari premi e riconoscimenti. Ma tornando all’ultima sua opera, quello che merita maggiormente di essere focalizzato è la forza del libero pensiero, espressa da Lidia Sella in una manciata di componimenti e coerentemente nell’intera silloge, nella quale si coglie una forte critica sociale, una denuncia dei mali che affliggono la nostra contemporaneità. Questo tema viene indicato con un’espressione forse abusata ma che serve a rendere l’idea di quello che intendiamo dire, e che è “politicamente scorretto”.

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