Gli studi ellenistici di Biagio Virgilio

di Pietro Giannini

L’occasione di questa rassegna è data dalla pubblicazione di una “scelta di scritti” di Biagio Virgilio, prof. ordinario di Storia greca e di Epigrafia greca nell’Università di Pisa, dal titolo Studi sull’Asia Minore e sulla regalità ellenistica (Pisa-Roma 2014, pp. 398). La precisazione è necessaria perché il volume accoglie solo alcuni tra i 140 contributi scientifici di Virgilio, studi selezionati per offrire uno specimen significativo delle principali linee di ricerca perseguite dallo studioso e che sono (come egli stesso precisa nella Premessa): l’Asia Minore, gli Attalidi, i santuari anatolici, il re e la regalità, la corrispondenza reale.

Recensendo opere sull’ argomento (ma integrando la rassegna con numerosi contributi personali) Virgilio ha modo di delineare la fisionomia dell’Asia Minore (o Anatolia), un territorio per il quale “alla convenzionale unità geografica fisica non è mai corrisposta né una unità o omogeneità politica e culturale né una storia unitaria” (p. 5), e di evidenziarne l’evoluzione dall’età ellenistica (in cui subisce, com’è ovvio, un processo di ellenizzazione) a quella romana (con processi di urbanizzazione, di organizzazione amministrativa e di sistemazione viaria) ed a quella cristiana (con il progressivo diffondersi del Cristianesimo sulla spinta della predicazione di San Paolo). In questa linea evolutiva un momento significativo è costituito dal II secolo d.C., che è caratterizzato da una condizione di pace e prosperità. I fattori di stabilità e di equilibrio che consentono tale condizione sono costituiti da Roma e da Pergamo, la prima in quanto potenza che progressivamente impone la sua egemonia sull’Oriente asiatico, la seconda come città al centro di un regno dominato dagli Attalidi, i quali governano in continua fedeltà a Roma sino a quando non cedono ad essa per testamento il regno. Virgilio analizza alcuni documenti epigrafici che riportano delle lettere con cui Eumene I fa delle concessioni: l’una è indirizzata ai mercenari di stanza nelle vicinanze di Pergamo e riguarda la loro paga, l’acquisto di beni ed il pagamento di alcune tasse; l’altra è diretta ad una colonia di ex-soldati ed ha il fine di porre rimedio al degrado di alcune strutture materiali del territorio ed alle difficoltà che la comunità incontra nel fare fronte agli obblighi derivanti dalla fiscalità regia.

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