Inchiostri 34. Mise en abîme

di Antonio Devicienti

Questa prosa breve rimanda a sé stessa nel mentre la scrittura si dispone, rigo dopo rigo, a danzare uno spazio di suoni e di silenzi, di allusioni e di accenni.

È una sorta di indugio e un brevissimo baluginare prima dell’ultimo punto fermo.

E, un po’ più in là, ecco un’altra prosa, scrittura che riprende a distendersi in solchi da sinistra a destra, da sinistra a destra.

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