I collage di Fiorella Cassani

di Antonio Lucio Giannone

Fiorella Cassani è nata in Svizzera a Ginevra da genitori italiani, ma ormai da vari anni vive ed opera a Ostuni. La sua attività artistica è caratterizzata da una creatività diffusa che si manifesta con le tecniche e i materiali più disparati. Alla base della sua ricerca c’è, infatti, il desiderio di combattere la banalità, il grigiore della realtà attraverso l’arte, la fantasia, l’immaginazione. Ha lavorato con la pittura a olio, l’acquerello, l’acrilico, il collage, il disegno, ma anche con i fili di ferro, le perle, la rete, le fotografie e le cartoline illustrate sulle quali interviene facendole diventare qualcosa di “altro”. Tra le sue opere, ricordo un delizioso volumetto del 1986, dal titolo Venezia cara, una sorta di “libro d’artista”, in cui ha “reinventato” a suo modo, con un tratto di disegno sottile e elegante, la città lagunare. Recentemente ha sviluppato alcuni temi come quelli della moda, del rapporto con la natura, della musica, del barocco leccese.

Anche la recente serie di collage Ditelo coi fiori rientra in questo tentativo di abbellire, di ingentilire la vita quotidiana con immagini colorate e sorprendenti, lanciando un messaggio di speranza e di ottimismo in tempi difficili per tutti come quelli che stiamo vivendo. Non a caso il suo sguardo si rivolge verso la natura della quale subisce il fascino irresistibile. In questi lavori sono evidenti le influenze delle avanguardie primonovecentesche. La tecnica del collage, infatti, come si sa, è nata nell’ambito del cubismo (Picasso, Braque), del futurismo (Boccioni, Balla, Carrà, Severini), del dadaismo (Schwitters) del surrealismo (Max Ernst). Ma i collage di Fiorella Cassani risentono anche delle suggestioni dell’arte e dell’artigianato indiano. Non bisogna dimenticare infatti che dopo aver studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Ginevra, dove ha conseguito il diploma in espressione pittorica, ha frequentato un corso di specializzazione presso il National Institute of Design di Ahmedabad in India. Qui è venuta in contatto con la straordinaria cultura di quel paese e si è appassionata al tessile, alle stoffe, alle miniature che hanno influito non poco sulle sue opere.

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