Taccuino estivo 1. Heidelberg

di Antonio Prete

A Heidelberg, di là dal vecchio ponte sul Neckar, una funicolare porta in alto, ai piedi del grande Castello, poi prosegue più oltre, fino al Königstuhl, che è una collina fitta di conifere e querce. Dal belvedere si può osservare, a valle, il fiume che scorre tra le case della città inarcandosi lungo la pianura.

La vista dall’alto fa esperienza di una lontananza che comprende nel suo spazio torrioni e case, macchie boscose e costruzioni di epoche diverse. E allo stesso tempo la vista oscilla tra due campi di attenzione: da una parte gli accadimenti che trascorrono nel cielo – le nuvole, il trascolorare dell’ora, il volo degli uccelli, il solco di un aereo – e dall’altra il contrarsi della vita cittadina in un disegno inerte, in una cartolina che solo l’immaginazione può sottrarre alla fissità. Nel bosco si apre un sentiero-natura: agevole, ombreggiato da abeti, e abitato, qua e là, da presenze scultoree, lungo i cigli di felci e di lamponi: alcuni artisti hanno usato la materia arborea per modellare corpi di animali.

Non l’uso dell’albero per le imprese “civilizzatrici” – le selve incontaminate che già i romantici vedevano violate e piegate agli scopi dell’industria – ma il passaggio dell’albero, per mano di un artista, verso la forma, verso la gratuità e la grazia dell’arte. Ecco un ramarro disteso su un tronco, poi una marmotta che si affaccia da una roccia, un grande uccello che con l’apertura delle ali fa da schienale per una panchina disposta ad accogliere il viandante, ecco ancora un lungo tronco di albero caduto che in forma serpentina si inarca e solleva la testa sopra i cespugli, e via via molti altri animali scolpiti che accompagnano il cammino.

A un certo punto, in uno slargo, c’è un maestoso xilofono, con tutti i suoi pezzi lignei che oscillano lievi al vento, a lato un litofono dalle lastre affiancate: strumenti arborei e pietrosi che invitano il passante a improvvisare un motivo musicale, usando appositi tronchi. Piccole citazioni di una natura anch’essa “civilizzata”, ma in direzione ludica e musicale. 

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