Romanzi dimenticati

Lo prendi in mano, lo guardi, lo sfogli ed esso è muto, assente come tutti i morti. Dormirebbe ancora il suo sonno eterno se, portatolo a casa, non ti venisse la curiosità di leggerne le pagine consunte, dagli angoli piegati e gualciti. Forse la tua è solo nostalgia, forse desiderio di sapere cosa pensavano e come agivano gli uomini e le donne che non abbiamo mai incontrato, i nostri avi famosi, da cui tutti deriviamo. Sei convinto che questo contenga quel libro e perciò ti sei dato la pena di acquistarlo per la somma che ho detto.

Lo maneggi con cautela per non aggravare il suo stato di corruzione – la rilegatura non ha retto e una pagina si è staccata – e mentre leggi le prime parole, subito ti prometti di portarlo quanto prima in legatoria per restaurarlo, come si fa col morto che s’imbelletta prima di esporlo ai vivi. Spenderai più per il restauro che per l’acquisto, ma non importa.

Restaurato, infatti, avrà diritto d’entrare nella tua biblioteca, affiancato agli altri che hai già disposto in bell’ordine sullo scaffale, nella vetrina protettiva, dietro la quale rimarrà non si sa per quanto tempo. L’hai letto una volta e certo non lo rileggerai più, forse sarai stato l’ultimo ad averlo letto fuori tempo massimo. Con chi potrai parlare di questo libro scritto cent’anni fa, in una lingua che non è più la nostra, che dice cose che abbiamo dimenticato, scartato, e sono state annichilite dal passare degli anni. Oh, come sono inutili questi libri! Non servono e non serviranno più a nessuno. Nessuno più li leggerà. Ammuffiranno e le loro pagine lentamente si sgretoleranno. Ma prima che ciò accada, qualcuno certamente li erediterà e potrà farne quello che vuole. A te cosa importa, in fondo, di questi libri che si perdono nel nulla?

Questa voce è stata pubblicata in Bibliofilia, Prosa e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *