Manco p’a capa 82. Sulla questione nucleare

Consiglio di leggerla, e di confrontare i prezzi stimati con quelli sostenuti, e quanto ci sia voluto per far funzionare la centrale. E stiamo parlando di Finlandia, dove la corruzione non pare essere una malattia endemica dell’economia locale, come invece è da noi: secondo Trasparency International siamo il paese più corrotto d’Europa, a fianco di Grecia e Romania. Oggi siamo sotto ricatto da parte dei paesi che producono gas, come lo fummo negli anni settanta dai paesi produttori di petrolio. E per l’uranio, il combustibile dei reattori nucleari? Il primo produttore al mondo pare essere il Kazakistan, poi c’è il Canada, e poi Australia, Namibia, Niger, Russia, Uzbekistan, Cina, Ucraina, Sudafrica. Noi non ci siamo. Vuoi vedere che per sfuggire dalla dipendenza da alcuni fornitori, ci consegniamo legati mani e piedi ad altri fornitori? Dieci anni fa ci dicevano che le rinnovabili non erano sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico. Era vero. Ma il progresso tecnologico sta rendendo gli impianti a basi rinnovabili sempre più efficienti e la razionalizzazione dei consumi, evitando gli sprechi, ci sta rendendo sempre meno avidi di energia. Il problema non è di produrre sempre più energia ma di usarne sempre meno, ovviamente senza rinunciare al confort a cui siamo abituati. Sole, mare, vento, geotermia, fiumi sono gratis e sono presenti sul nostro territorio. Se sviluppassimo tecnologie efficienti per usare queste fonti energetiche magari riusciremmo, in dieci anni, a diventare energeticamente indipendenti. Chi ci guadagnerebbe? Quale azienda investirebbe i suoi capitali per limitare la vendita dei propri prodotti? Ovvio che chi vende energia vuole che se ne venda sempre di più. La curva dei profitti deve salire ogni anno. Queste politiche sono possibili solo a seguito di decisioni a livello di stato, quando si pensa al bene comune e non al bene di chi vende. In Germania hanno deciso di andare in questa direzione. Hanno un partito verde molto forte, che è riuscito a imporre certe decisioni. Vedremo se funzionano. L’uso delle fonti rinnovabili libera gli utenti dal ricatto dei fornitori di energia. Mi direte: e il litio delle batterie? Giusto. Dobbiamo innovare tecnologicamente in modo da essere ancora più indipendenti. I soldi pubblici devono essere investiti in questa direzione, e ce ne sono tantissimi per la transizione ecologica. Direzionare questi fondi verso gas e nucleare, nella mia disinformata percezione, deriva da una politica che fa gli interessi dei privati che guadagneranno molti soldi (pubblici) per costruire centrali, siano esse a gas o nucleari. Chi ci guadagnerà mentre gli impianti saranno in via di costruzione? E dove localizzeremo le centrali? Vorrei vedere una cartina con la localizzazione delle centrali e dei depositi di scorie, e un piano finanziario. Chi si accollerà i costi? E a chi andranno i benefici, prima che si inizi a produrre energia? Non possiamo dire no a tutto, e infatti stiamo dicendo sì alle rinnovabili. Anche all’eolico offshore, per quel che mi riguarda. Chi ci propone il nucleare ci deve mostrare per bene i costi e i benefici, inclusi i costi di dismissione e i rischi di incidenti e di attentati terroristici. Chiosa finale, il Ministro della Transizione Ecologica lavora per Leonardo. Leonardo ha enormi interessi nello sviluppo di tecnologie nucleari. Forse che siamo di fronte a un piccolo conflitto di interessi?

[“Huffington post” del 7 gennaio 2022]

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