Rapporto Censis e la società italiana nel 2021

di Francesco Fistetti

Il ritratto della società italiana consegnatoci dall’annuale Rapporto Censis segnala un fenomeno allarmante, cresciuto in questo periodo di pandemia, che viene definito “un sonno fatuo della ragione, una fuga fatale nel pensiero magico, stregonesco, sciamanico, che pretende di decifrare il senso occulto della realtà”. Sappiamo bene che nel Novecento il “sonno della ragione” ha prodotto “mostri” terribili come Auschwitz ed esperimenti politici che hanno rovesciato l’aspirazione legittima alla liberazione in nuove forme di oppressione. Ma la regressione nel pensiero magico, a cui si riferisce il Censis, non è solo il levarsi di un’ondata di “irrazionalità” che sembra aver invaso consistenti settori dell’opinione pubblica, ma è il sintomo di un “disagio della civiltà” (come avrebbe detto Freud), che occorre comprendere in tutta la sua contraddittoria complessità. Senza dubbio, i dati rilevati dal Censis sono inquietanti: circa tre milioni di italiani ritengono che il Covid non esiste, che il vaccino è dannoso o è un farmaco sperimentale, che le persone che si sottopongono alla vaccinazione sono delle cavie. Siamo di fronte a credenze destituite di ogni fondamento razionale e prive di ogni ragionevolezza, ma non va sottovalutato il loro statuto di mentalità collettiva, di convinzioni diffuse in strati sociali eterogenei (non solo i meno istruiti, ma anche diplomati e laureati). Un grande epistemologo come Gaston Bachelard ha dimostrato che l’altra faccia dello “spirito scientifico”, che opera alla luce del giorno, è l’immaginazione poetica, la fantasticheria, lo scatenamento delle passioni più oscure. Ma quando si è disposti a credere che la Terra è piatta, che lo sbarco sulla luna non è mai avvenuto o che è in atto un “complotto” orchestrato dalle élites globaliste per sostituire etnicamente le nazionalità europee con gli immigrati, per di più di religione islamica (il cosiddetto “grande rimpiazzamento”), allora siamo di fronte a qualcosa di molto più preoccupante di una semplice manifestazione di scetticismo nei confronti della scienza.

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